Per condividere testi, foto, numeri, tra i miei dispositivi mi capita di inviarmi email, messaggi, note, immagini. Si tratta di un hacking che usiamo in tanti per coprire i buchi di una esperienza multi-canale.
Ho appena letto il dialogo (ricco di spunti utili e concreti) tra Tangible e Josh Clark sul tema del Design omni-canale.
Quali sono le sfide e le competenze necessarie al Designer oggi?
Per continuare il dialogo, ho estratto alcuni parti dell’intervista e li ho liberamente tradotti/rivisti in italiano:
Nel 2010 il mobile era visto come il compagno portatile poco potente della vera esperienza al computer desktop.
Josh Clark / Nicolò Volpato
Una visione mooooolto miope.
Da allora abbiamo imparato che le persone usano lo smartphone sul divano o ovunque. Il mobile è l’esperienza più conveniente, quella sempre a portata di mano. Semmai è il computer desktop che è il compagno.
L’esperienza utente di oggi è un mosaico di molte interfacce, spesso usate contemporaneamente. Come utenti ci spostiamo tra tutte le interfacce scegliendo la più conveniente: voce, display, touchscreen, tastiera, gestures, chat.
Il lavoro del Designer non è più solo quello di creare esperienze all’interno di un singolo canale, ma di semplificare il collegamento di tali canali. I progettisti devono interagire più profondamente con esperienze che abbracciano diverse interazioni e dispositivi.”
Tra i suggerimenti, un’altra chicca. Josh Clark apre più di uno spiraglio, decisamente sfonda un muro, scrivendo:
Vai con i robot. Dobbiamo iniziare a pensare all’algoritmo come materiale di progettazione.
Cosa ne pensi?
Ti consiglio di leggere l’articolo completo (in due parti, in inglese): https://tangible.is/thinking/2019/09/a-conversation-with-josh-clark/
E ti consiglio di iscriverti al workshop di 9 Ottobre a Bologna. Io l’ho fatto e non vedo l’ora di mettermi in gioco 🙂